Le bottiglie di pomodoro            Chieti 3 agosto

Oggi  alle 7 precise arrivano i pomodori, la notte ha piovuto, il cielo oggi è scuro e minaccia un altro temporale. Oggi non si va al mare. Io mi alzo alle 7 e 45 quando mamma, 79 anni e mezzo, come dice lei, ha già messo a bagno nell'apposita vaschetta, i pomodori rotondi e i "Sanmarzano", che poi serviranno per fare le "buttije". I pomodori vengono tutti lavati e messi a scolare nelle cassettine di legno, vengono mano a mano, tagliati a metà e spremuti nell'apposito aggeggio a manovella per due volte, da spaccarsi la schiena a girare. " Ma non ci sono aggeggi elettrici per fare meno fatica, mamma ?". " None l'anne passate li sò usate e m'ha tritate pure li sumente e m'ha vinute lu sughe nchè la schiume e nell'hai manche usate". Allora, su io a girare e Donatella a tagliare il pomodoro a metà, togliendo tutte le piccole impurità prima di spremerlo. Uno rotondo e uno Sanmarzano, così fino alle 11 e 30. Il sugo così ottenuto viene passato su un panno di lino spesso, ( solitamente un lenzuolo ripiegato ) sospeso in un canestro a scolare tutta l'acqua prima di riempire le bottiglie di "birra" con la polpa fino all'orlo. Dopo le bottiglie vengono tappate col tappo a corona

e adagiate in una "callara" posta su un treppiedi con attaccato il bombolone del gas. Tra le bottiglie si mette uno strato di strofinacci per evitare che si sompano, quando l'acqua va in ebollizione. Lo strato di bottiglie è fino all'orlo della callara e poi il tutto viene riempito d'acqua e coperto con un coperchio. Si porta il tutto all'ebollizione e si sterilizza il tutto col classico "bagn maria" per 45 minuti. Si lascia raffreddare il tutto per una notte e indi si svuota il calderone, stoccando le bottiglie, preziosissime quì da noi, in un luogo fresco e asciutto per essere poi usate per fare degli ottimi sughetti.

Le foto. Cliccando sulle immagini si ottengono le stesse ingrandite