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Abruzzo - Piano dei Luchi e Rapide di Santa Luciaright

in Abruzzo

Localita´ di partenza /arrivo - Contrada San Tommaso

di Caramanico Terme
 

 

Il nostro amico Luciano Pellegrini, quest'oggi ci propone il solito percorso in montagna di DIFFICOLTA´ E - DISLIVELLO 450 m - TEMPO PERCORRENZA 4.5 h su una Distanza di circa 11 km. Il fiume Orta nasce al Guado di San Leonardo, 1282 m, situato fra la Maiella ed il Morrone, vicino al comune di Pacentro AQ. Scorre per 25 KM nell’omonima valle, riceve nei pressi di Caramanico Terme PE, le acque dell'affluente Orfento ed infine confluisce nel fiume Pescara. Il corso del fiume è incluso nel Parco Nazionale della Maiella e nella riserva naturale "Alta valle dell'Orta. I comuni interessati alle escursioni in questa valle, collegati dalla strada provinciale 68, sono: Bolognano PE, dove forma la suggestiva cascata della Cisterna - Salle PE con il ponte in muratura a campata unica più alto d’Europa, 104 metri sopra il fiume Orta, costruito nei primi anni Cinquanta - la frazione di San Tommaso di Caramanico Terme PE e Musellaro, (monte selvoso), frazione del comune di Bolognano PE. L’escursione è iniziata dalla frazione di San Tommaso di Caramanico PE, 500 m. Una carrareccia in buono stato, conduce al Piano dei Luchi (lucus “bosco sacro”). Percorrendo il sentiero si ha questa sensazione di sacro. La località era abitata e coltivata. Questo è testimoniato dalla presenza dei muri in pietra a secco e per gli ampi terrazzamenti. Le specie arboree e arbustive che danno vita al bosco, comprendono varie tipologie. C’era anche una fiorente pastorizia, esistono ancora i ricoveri dei pastori ricavati negli anfratti naturali delle rocce calcaree. Il Piano dei Luchi era anche una località di passaggio, controllata e difesa da una torre di guardia ed avvistamento, ora ridotta a rottame con solo due pareti. Questa torre si trovava in un posto eccezionale, fra le pareti rocciose di Santa Lucia, dove sarebbero stati trovati resti di incisioni rupestri, ed il canyon dell’Orta. Per arrivarci c’è un piacevole 

 

 

 

 

 

Piano del Luco - Marmitta dei Giganti

 

Piano del Luco - Marmitta dei Giganti

 

 passaggio in una gola stretta e ripida. Camminando, si notano diversi torrioni monolitici, quasi esplosi dal terreno, torrioni alti più di trenta metri. La zona è interessante per lo studio geologico del terreno, l’erosione del canyon e lo sviluppo verticale dei torrioni. Proseguendo sul sentiero, si raggiunge un casolare, probabilmente un frantoio, ancora in buono stato. Qui c’è una deviazione sulla sinistra per Musellaro e su una roccia l’indicazione delle marmitte. Il sentiero a questo punto diventa ripido e se è scivoloso conviene non rischiare. Siamo arrivati alle rapide di Santa Lucia ed alle marmitte dei giganti. Il paesaggio cambia completamente, il silenzio è rotto dal rumore del fiume che ha eroso nei millenni il calcare, che forma ripide cascate con una forza vorticosa, per attutirsi nelle pozze. L’acqua di colore smeraldo risalta ancora di più, per il colore bianco della roccia calcarea. Il movimento vorticoso dell’acqua ha esercitato un’azione erosiva sulla roccia sottostante scavando delle buche a forma di scodella, geologicamente chiamate marmitte, che per la loro grandezza sono state denominate giganti. Difficile staccarsi da questo luogo fatato, ma bisogna tornare indietro. Ci aspettano ancora tanti chilometri ed ore di cammino. Arrivati al vecchio frantoio, seguiamo il sentiero per Musellaro. L’unico passaggio sul fiume Orta che collegava i paesi della valle, era il Ponte in Pietra di Luco, di origine romana, crollato, ma si vedono ancora i resti. Per attraversare il fiume, è stato costruito un piccolo ponte di servizio, utilizzato in passato perché c’era una centrale idroelettrica, ancora intatta, con paratie, motore, trasformatore. Ora questo ponte è utilizzato dagli escursionisti. Il sentiero diventa carrareccia ed in poco tempo raggiungiamo la borgata di Sant’ Antonio e quindi Musellaro. Piccola sosta per un veloce panino e prendiamo la strada provinciale 68, per raggiungere in 4 chilometri, Salle. I quadri panoramici sulla Maiella sono unici e lo sguardo corre verso l’orizzonte. Troviamo nei prati lungo la strada, molte erbe selvatiche ed aromatiche che ho raccolto per poi cucinarli. La borragine fritta con la pastella come antipasto e come primo piatto con il riso. Per secondo la frittata con l’ortica lessata, è ottima anche con il riso. Per contorno la bieta, i cacigni e la lupinella, “rampa lupina" che è un’erba foraggera di cui gli animali, specialmente bovini, sono ghiottissimi. E’ anche un ottimo concime. Li ho lessati e ripassati in padella.

Arriviamo a Salle, un dignitoso borgo e per attraversare il fiume Orta, percorriamo il ponte, dove anni fa si praticava uno sport “il bungee jumping”, (salto con l’elastico). Le persone coraggiose, dopo essere state imbracate con una corda elastica, di cui un capo fissata al corpo, in genere alle caviglie e l'altro capo al punto da cui avviene il lancio, si lanciavano nel vuoto. Oggi il ponte è transennato con alte barriere …e non è più visibile il fondo. Restano altri tre chilometri di strada in leggera salita per raggiunge il punto di partenza, la frazione di San Tommaso di Caramanico Terme PE. Dal profumo caratteristico del letame si capisce che siamo

Chiesa di San Tommaso

arrivati. Il letame degli animali da allevamento, viene raccolto e scaricato presso un opificio, per essere in seguito trasferito nei campi delle persone che ne fanno richiesta. Questo letame è il migliore concime naturale… Prima di tornare a casa è obbligatorio visitare la chiesa di San Tommaso, in stile romanico, originariamente dedicata a San Tommaso Becket, l'arcivescovo di Canterbury assassinato nella sua cattedrale nel 1170. Si narra che la Chiesa sarebbe sorta sul luogo dove precedentemente esisteva un antico tempio pagano dedicato ad Ercole. Nella navata destra della chiesa c’è una piccola colonna chiamata “colonna santa” che si racconta fosse una colonna dell’antico tempio pagano. Nella cripta della chiesa è presente un pozzo d’acqua sorgiva, necessario allo svolgimento degli antichi rituali rivolti al dio.


E’ una escursione che consiglio perché non ci sono difficoltà particolari sul percorso, tranne, e lo ripeto, per la discesa al fiume se l’acqua è abbondante, in genere dopo lo scioglimento della neve e se il terreno è scivoloso. E’ chiaro che non occorre fare l’anello, io l’ho scelto per migliorare il mio desiderio di formazione e conoscenze.
 

 

 

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