in
Abruzzo
Monte Genzana
- Da Frattura
Il Monte Genzana (2170m) è inserito nella Riserva naturale
protetta del Monte Genzana e Alto Gizio istituita nel 1996,
venti anni fa. Il versante orientale del Monte Genzana,
purtroppo, è rovinato per la presenza di numerose strade
sterrate, dove è possibile avvistare SUV, fuoristrada,
probabilmente dei pastori, moto, mountain bike. Decidiamo di
partire da Frattura AQ (1307 m) dove risiedono quarantotto
abitanti. Frattura deve il suo nome ad una spaccatura
generatasi in epoca preistorica dal monte Genzana che sbarrò
il fiume Sagittario e formò il lago di Scanno. In questa
frattura si costruì il paese di Frattura Vecchia (1210 m),
ma fu abbandonato dopo il terremoto della marsica del 13
gennaio 1915. Dell'antico abitato rimangono oggi dei ruderi.
In seguito, a metà degli anni 30, alcune case sono state
ristrutturate, poco lontano da Frattura Vecchia.
Parcheggiata la vettura alla fine dell’abitato, inizio
l’escursione dalla carrareccia, insieme a Lelio e a due
escursionisti incontrati sul posto del CAI di Varese,
Alberto e Teresa, con i quali abbiamo fatto il lungo
itinerario con tanti saliscendi. Il sentiero è il 14 del CAI
immerso in un bosco di pini e abeti. La direzione è Ovest
Sud/Est sino all’ovile Genzana, per poi proseguire verso
Nord Est sino all’anticima e quindi Nord sino alla vetta. Il
problema è che la segnaletica è quasi inesistente. Poco dopo
la partenza c’è un segnale rosso/bianco/rosso a destra della
carrareccia che stiamo percorrendo. Ti fermi, rifletti, lo
seguo o seguito la l’itinerario in salita? Scegliamo questa
soluzione ed arriviamo a Fonte Malvascione (1550 m). Sulla
SX c’è un evidente sentiero, non segnato, intasato dai rovi,
che sale ripidamente sulle coste
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Mappa
del percorso odierno
Monte
Genzana |
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della Serra Leardi per raggiungere la vetta. Però,
considerando che nei parchi e riserve non si possono percorrere
sentieri non segnati, invogliati anche dalla giornata fresca e
dall’immenso panorama di colline e monti, proseguiamo sulla
carrareccia, sino all’ovile Genzana (1707 m). Incontriamo una
mandria di buoi con molti vitellini, uno appena nato. Proseguiamo
verso lo STAZZO GENZANA (1860 m), la fatica inizia a farsi sentire.
Però la vista della cima, anche se ancora lontana, ti gasa. Siamo
all’anticima, (2083 m), la croce la puoi toccare ma devi scendere
per poi salire altri 140 metri. Riprendiamo fiato fra le molte
formazioni rocciose. Altro sforzo ed arriviamo in vetta (2170 m).
Quattro ore e mezza dalla partenza e 15 KM percorsi. Dalla vetta del
Monte Genzana, che si sviluppa fra le Valli del Tasso, del
Sagittario e del Gizio, è possibile godere un panorama da
mozzafiato con vedute sul Gran Sasso, Maiella e Porrara, il Velino
Sirente, il Monte Terratta, la Conca del Fucino, il Piano delle
Cinque Miglia, la valle Peligna, gli impianti di Monte Rotondo di
Scanno, il Monte Pratello, il Monte Greco, Passo Godi, il Monte
Rotella, il Monte Marsicano, la Montagna Grande, Pacentro AQ e la
carrareccia che porta a monte Mileto (Morrone), Castrovalva sullo
sperone a picco sulle Gole del Sagittario... e il Lago di Scanno a
forma di cuore. Purtroppo accanto alla croce, è stato istallato un
ripetitore ed una cabina con i pannelli solari. La discesa ha avuto
luogo sullo stesso percorso dell’andata, ma l’abbiamo accorciata di
quattro KM passando per la Fonte Genzana dove siamo andati insieme
ai muli e cavalli. Sul prato ogni tanto facevano capolino i funghi
prataioli. Quindi l’arrivo alla vettura, stanchi
ma contenti.
Difficoltà E
Distanza 26 KM
Dislivello totale 1100 m
Tempo 8 ore
Scritto da :
Luciano
Pellegrini agnpell@libero.it
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